Oggi l’Ambasciatrice d’Italia in Libano, Nicoletta Bombardiere, ha inaugurato insieme al Ministro della Cultura libanese, Abbas Mortada, il Castello di Shamaa nel sud del Libano alla presenza dei Deputati della regione Inaya Ezzeddine e Ali Khrais, del sindaco di Shamaa, Abdel Kader Safieddine, del Direttore Generale delle Antichità, Sarkis Khoury, della rappresentante del Presidente del Consiglio per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Wafa Charafeddine, della Direttrice dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede di Beirut, Donatella Procesi, del Comandante del Settore Ovest, Gen. Davide Scalabrin, e del Comandante della Missione Militare Bilaterale Italiana, Gen. Marcello Orsi.
I lavori di restauro della cittadella storica e della sua area fortificata, avviati nel 2015 e eseguiti dal Consiglio per la Ricostruzione e lo Sviluppo, sono stati finanziati con un dono del Governo italiano di 700.000 Euro attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede di Beirut. I lavori di recente conclusi hanno permesso il restauro e il consolidamento delle strutture superstiti, attraverso lo studio delle tecniche costruttive e la realizzazione di diversi cantieri di ricerca archeologica. Al fine di garantire fruibilità e sicurezza ai visitatori, sono stati realizzati diversi percorsi sulle vestigia, anche con l’installazione di passerelle metalliche.
Il Castello di Shamaa e le sue mura millenarie sono testimoni della storia del Libano, una storia che si è sempre intrecciata con quella italiana. Viene riconsegnato alle autorità libanesi in una data fortemente simbolica, il 2 giugno, il giorno in cui l’Italia celebra la Festa Nazionale della Repubblica.
Il Libano e l’Italia continuano a cooperare positivamente in diversi settori. In particolare l’impegno comune per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali non ha solo l’obiettivo di salvaguardare una ricchezza unica al mondo, ma anche quello di innescare processi virtuosi di sviluppo socio-economico sostenibile. Con l’evento di oggi, l’Italia intende ribadire che la salvaguardia, il restauro e la promozione del patrimonio culturale, in Libano come ovunque, non sono un lusso per pochi, ma un valore per la crescita e la prosperità dell’intero Paese.