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Conclusi i lavori del progetto di restauro del Tempio di Giove e di riqualificazione del sito archeologico di Baalbeck con finanziamento italiano

Da oggi sarà possibile ammirare le monumentali colonne del Tempio di Giove raggiungendole con un nuovo percorso, una via che conduce alla loro base regalando al visitatore vedute cinematografiche. È uno dei risultati del lavoro della Cooperazione Italiana che in questi ultimi anni si è occupata, attraverso finanziamenti per circa 15 milioni di Euro, del restauro e della valorizzazione di alcuni dei siti archeologici e culturali piu’ importanti del Libano.

A Baalbeck per due anni esperti italiani hanno lavorato per il recupero e il consolidamento della colossale colonnata del Tempio di Giove, il monumento più famoso e più iconico del Libano. Un cantiere che è stato anche una scuola di formazione per gli esperti e gli operai libanesi che hanno potuto apprendere le tecniche più innovative di restauro e conservazione. Un lavoro che ha riconsegnato alle Autorita’ libanesi, e a tutta l’umanità, un tesoro unico in tutto il suo splendore, un sito UNESCO di impareggiata bellezza.

Alla cerimonia di conclusione del progetto hanno partecipato l’Ambasciatrice d’Italia, Nicoletta Bombardiere, il Ministro della Cultura libanese, Mohamad Wissam El Mortada, il rappresentante del CDR, Ibrahim Charhrour, ed il Sindaco a.i. di Baalbeck, Mustafa Chal.

L’Ambasciatrice Bombardiere nel suo intervento ha sottolineato come “La reputazione di questo sito, la sua storia e in particolare le monumentali rovine romane di Baalbeck, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, sono universalmente conosciute e hanno attratto visitatori dall’antichità fino ad oggi. Lavorare per la conservazione del sito ha richiesto, soprattutto per quanto riguarda il restauro del colonnato, capacità straordinarie e metodologia molto avanzata. Preservare il patrimonio storico e culturale è una responsabilità e un dovere che abbiamo collettivamente nei confronti dell’umanità. L’Italia continuerà a fare la sua parte”.

Il Ministro Mortada a sua volta ha dichiarato “Riconosciamo che l’ambasciata italiana a Beirut ha lavorato e lavora per diffondere questi valori che ci accomunano attraverso l’interesse per il patrimonio culturale libanese, senza alcuna distinzione tra quelli appartenenti all’epoca romana, come il Tempio di Giove, e quelli che sono considerati un’intera fonte di conoscenza culturale per tutta l’umanità, come la Valle Qadisha e il Museo Nazionale Libanese, così come gli altri siti archeologici antichi in molte città e località libanesi. Questo lavoro è una concreta testimonianza delle forti relazioni di amicizia tra Italia e Libano e dei valori consolidati di cooperazione e sviluppo che caratterizzano sia l’Italia che il popolo italiano. Nel delicato contesto attuale nel quale il Libano sta affrontando una dura crisi, apprezziamo molto tutte le iniziative di cooperazione da Paesi amici, e nella fattispecie dall’Italia, attraverso aiuti e donazioni finalizzati a finanziare vari progetti culturali, sociali e di sviluppo. La cultura deve essere davvero uno dei motori dell’economia nazionale, un elemento chiave all’interno del previsto piano di ripresa. In ultimo, desidero ringraziare l’Italia e Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia, Nicoletta Bombardiere, nonché tutto lo staff dell’Ambasciata d’Italia a Beirut e tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione del progetto di restauro che oggi concludiamo.”

Discorso Ambasciatrice Bombardiere Baalbeck – ING
Discorso Ambasciatrice Bombardiere Baalbeck – AR