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Fare affari in Italia

L’attrazione degli investimenti esteri è fra le priorità strategiche del Governo italiano, che è fortemente impegnato nella creazione di un ambiente favorevole agli investitori stranieri.

L’Italia è la terza economia dell’Eurozona e l’ottava al mondo, con un mercato interno di 60 milioni di persone ed un PIL a prezzi correnti di 2.11 miliardi di dollari USD (FMI, aprile 2021) L’Italia è una delle principali porte di accesso a un mercato di 500 milioni di consumatori dell’Unione Europea e a 270 del Nord Africa e del Medio Oriente.

In termini di crescita economica, nel quadriennio 2020-2023 l’Italia ha registrato un’ottima performance con un incremento del PIL pro capite del 4,9% rispetto al 2019. Tra i Paesi G7 soltanto gli Stati Uniti hanno fatto segnare risultati migliori (5,5%). L’export italiano è il più competitivo del G7. Secondo le prime stime del WTO, nel 2023 l’export italiano ha raggiunto un nuovo massimo storico di 677 miliardi di dollari. Nel periodo 2015-2023 l’export italiano in dollari è cresciuto del 48%, quasi il doppio della crescita francese (28%) e tedesca (27%) e il triplo di quella giapponese (15%). In termini di bilancia commerciale manifatturiera l’Italia è quinta al mondo e seconda in Europa. L’export italiano si caratterizza per essere molto presente in segmenti produttivi ad alto contenuto di conoscenza, come ad esempio il settore farmaceutico e dell’aerospazio. Quanto precede è accompagnato anche da un eccellente sistema di ricerca: l’Italia è il terzo paese in Europa per pubblicazioni scientifiche. Infine, le piccole e medie imprese (PMI) italiane sono tra le più innovative d’Europa: la percentuale delle PMI che hanno introdotto innovazioni di prodotto e di processo, strategiche e organizzative, è superiore alla media dell’Unione europea. Inoltre, l’Italia e’il Paese in Europa a piu’ alto tasso di accelerazione (l’85% ha accelerato sulla digital transformation, contro il 75,3% della media europea).

In questo quadro, per incrementare il flusso di investimenti e di nuovi capitali dall’estero sono state adottate negli ultimi anni diverse misure volte a migliorare l’ambiente per imprese e investitori stranieri. Sul piano fiscale sono stati introdotti: il regime di Patent box (incentivi fiscali legati a opere dell’ingegno e brevetti industriali): il super e iperammortamento previsti dal “Piano Nazionale Industria 4.0″ e tutte le misure volte ad attrarre capitale umano, con sgravi fiscali del 50% per cinque anni per manager e liberi professionisti e del 90% per 4 anni per professori e ricercatori e facilitazioni per gli “high-net worth individuals” (individui con alto patrimonio netto) che trasferiscono la propria residenza in Italia.

Si segnala inoltre il programma “Investor Visa for Italy”, che consente l’ingresso e la permanenza di lunga durata in Italia ai cittadini non comunitari a fronte di un investimento nel nostro Paese. Il programma si caratterizza per soglie di investimento ridotte e per l’assenza di requisiti minimi di residenza, essendo sufficiente l’indicazione di un semplice indirizzo PEC. Per maggiori informazioni e per la presentazione della domanda i candidati possono accedere al portale dedicato.

Sul piano industriale, nel quadro del ‘’Piano Impresa 4.0’’ si segnalano: il fondo di garanzia pubblico per l’accesso al credito, destinato alle PMI e ai professionisti per qualunque operazione finanziaria nell’ambito dell’attività imprenditoriale, il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, la Nuova Sabatini sul credito d’imposta (misura che sostiene gli investimenti in macchinari, attrezzature, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali) ed il sostegno a start up innovative italiane (Smart & Start).

Infine, il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 prevede una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e per le attività di design e ideazione estetica.

Le principali azioni:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
    Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
  • Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
    Stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
  • Credito d’imposta formazione 4.0
    Stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.